Competenze

D. Lgs. 159 del 2011

Indica le competenze della Direzione ed i suoi rapporti con le Forze di Polizia, sia per le investigazioni preventive che per quelle giudiziarie.

Alla DIA è attribuita la funzione di prefigurare, attraverso un’attenta analisi dei fenomeni criminali di stampo mafioso, le loro linee evolutive, al fine di orientare tempestivamente le investigazioni giudiziarie in modo da contrastare più efficacemente la criminalità mafiosa.

In particolare cura le seguenti attività:

L’attività di antiriciclaggio e le segnalazioni di operazioni sospette

Un altro settore di intervento preventivo riferito alla criminalità organizzata assegnato alla DIA è quello relativo al contrasto dell’uso del sempre più complesso sistema finanziario a scopo di riciclaggio.

Lo strumento principale del sistema di prevenzione in argomento è la segnalazione di operazione finanziaria sospetta che è inoltrata all’Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.) della Banca d’Italia da intermediari bancari e finanziari, professionisti, altri operatori non finanziari e prestatori di servizi di gioco quando gli stessi soggetti appena citati abbiano il sospetto che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa.

La legge italiana prevede che le segnalazioni di operazioni sospette siano trasmesse dall’UIF alla DIA, per quanto attiene al contrasto alla criminalità mafiosa, ed il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza – quale organismo investigativo specializzato al contrasto alla criminalità economica e finanziaria, che, successivamente, le trasmettono al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo qualora risultino attinenti ai reati di rispettiva competenza.

In tale ambito, il Direttore della DIA può disporre accessi, accertamenti, ispezioni e richieste di dati ed informazioni nei confronti di banche, intermediari finanziari, professionisti, operatori non finanziari come le case da gioco, ecc.

Il monitoraggio degli appalti pubblici

Con specifico riferimento al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel ciclo degli appalti pubblici, il quadro normativo e amministrativo in cui opera la DIA coniuga le esigenze di vigilanza centralizzata con quelle di intervento mirato nel territorio, muovendosi lungo due direttrici che possono essere così sintetizzate:

  1. anticipazione del momento delle verifiche antimafia anche mediante l’attivazione di protocolli di intesa tra Prefetture, stazioni appaltanti e contraente generale, in modo da escludere dalla partecipazione ai lavori le imprese non conformi alle prescrizioni normative;
  2. tutela delle attività di cantiere da ogni forma di pressione criminale sulle opere pubbliche, anche mediante l’accesso ai cantieri svolto dai Gruppi interforze.
  3. L’attività della DIA nello specifico settore si basa, essenzialmente:
  4. nel monitoraggio delle imprese affidatarie dei lavori finalizzato alla loro eventuale estromissione dall’appalto in caso di documentate di controindicazioni;
  5. negli accessi ispettivi ai cantieri quale strumento di controllo ex post sulle opere già cantierizzate. Tali accessi risultano strumentali anche all’avvio di attività per la tutela del lavoro eseguito nei cantieri medesimi, attesa la particolare vulnerabilità alla pressione criminale esercitabile nel peculiare ambito in varie forme e mediante molteplici modalità di ingerenze.

A livello centrale, il monitoraggio della DIA viene eseguito mediante l’“Osservatorio Centrale degli Appalti Pubblici” (O.C.A.P.), che raccoglie ed elabora i dati provenienti dagli accessi ai cantieri disposti dalle competenti Prefetture ed eseguiti dai Gruppi Interforze provinciali (G.I.A.).

Le misure di prevenzione personali e patrimoniali

Le diverse anime delle investigazioni preventive mirano tutte all’individuazione e all’aggressione dei patrimoni accumulati dalle organizzazioni mafiose. Il procedimento di prevenzione rappresenta una particolarità nell’ambito dell’ordinamento basandosi sul principio della “ragionevole presunzione” piuttosto che su quello della prova ed incide in modo significativo, tramite le misure patrimoniali, nei delicati ambiti dell’iniziativa economica e della proprietà privata.

Il Direttore della DIA ha (lo stesso potere in Italia lo hanno solo i Questori, i Procuratori della Repubblica ed il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo) il potere di avanzare, in maniera autonoma, le richieste di applicazione di misure di prevenzione a carattere personale e patrimoniale per minare le fondamenta delle consorterie mafiose e la loro capacità di costituire entità economiche apparentemente legali.

Un potere che è esercitato attingendo, oltre che alle indagini di polizia giudiziaria applicando il c.d. “doppio binario”, anche agli elementi informativi emersi da attività di analisi operativa. Il fine di tali misure è quello di neutralizzare l’operatività criminale di soggetti che il nostro ordinamento qualifica come socialmente pericolosi che, con ragionevole grado di probabilità, potrebbero continuare ad adottare comportamenti antigiuridici. In ordine alle misure di prevenzione a carattere patrimoniale, ulteriore presupposto è da individuarsi nella sproporzione reddituale in relazione all’acquisto o alla disponibilità, in via diretta o per interposta persona, di beni ad attività economiche.

A tal fine, il Direttore della DIA e le altre Autorità proponenti che hanno il potere di richiedere l’applicazione di una misura di prevenzione, possono ordinare di procedere ad accertamenti finanziari e patrimoniali nei confronti del proposto e dei congiunti.

Le investigazioni giudiziarie

L'azione di contrasto alla criminalità organizzata si sviluppa contro obiettivi strategicamente selezionati, che vengono aggrediti nel loro insieme, senza dispersione di risorse informative o di energie investigative. La DIA:

  1. attua la pianificazione delle attività di indagine e la gestione in forma coordinata delle operazioni di Polizia Giudiziaria, agendo in stretto collegamento con gli uffici e le strutture delle Forze di Polizia che forniscono ogni possibile cooperazione al personale investigativo.
  2. investiga i soggetti criminali piuttosto che i singoli delitti;
  3. non agisce, di regola, sulla base della “notitia criminis”, ma privilegia l'analisi del fenomeno nel suo complesso e il contesto del reato associativo, puntando ad individuare nei singoli componenti dei gruppi mafiosi le responsabilità, i ruoli, le attitudini criminali, i comportamenti delittuosi;
  4. raccoglie e sviluppa gli elementi informativi
  5. verificare i risultati in ordine alle indagini di polizia giudiziaria di competenza in una gestione in forma coordinata delle operazioni
  6. assicura il sostegno tecnico alle attività investigativa, e in caso di indagini congiunte, all’attività degli uffici territoriali delle forze di polizia
  7. elabora le procedure operative standard

Il II Reparto, costituisce Servizio di Polizia Giudiziaria di cui l'Autorità Giudiziaria può avvalersi e, in particolare, il Capo della 1^ Divisione esercita la funzione di “Responsabile del Servizio di Polizia Giudiziaria” della DIA nelle sue articolazioni divisionali e territoriali, di cui il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo può disporre, ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno 12 settembre 1992, sulla scorta delle direttive impartite dal Capo Reparto. In tale contesto costituisce il perno della Struttura per il contrasto strategico-investigativo alle organizzazioni criminali. I Responsabili delle articolazioni periferiche sono i diretti riferimenti dei Procuratori Distrettuali Antimafia

Attività di cooperazione internazionale

Ai fini investigativi la DIA:

  1. promuove e sviluppa, anche attraverso la predisposizione di intese bilaterali e multilaterali i collegamenti con gli organismi omologhi degli altri Paesi al fine di meglio contrastare i fenomeni di criminalità organizzata, spesso interconnessi nel contesto internazionale;
  2. avvia e sostiene le relazioni con gli organismi internazionali interessati al contrasto alla criminalità organizzata;
  3. cura i rapporti ai fini investigativi con i funzionari e gli ufficiali di collegamento con gli organi di polizia di altri paesi;
  4. gestisce l’attività dei funzionari a livello internazionale, in collegamento con le organizzazioni di polizia estere interessate, ferme restando le attribuzioni del servizio per la cooperazione internazionale;
  5. pianifica l’impiego del personale in relazione a specifiche investigazioni in corso di svolgimento aventi proiezioni internazionali.

La Dia, che è dotata di un importante servizio di interpretariato, promuove e sviluppa i collegamenti informativi e operativi con gli organismi esteri specializzati nella lotta al crimine organizzato e partecipa ai principali fori di cooperazione multilaterale di polizia in tema di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata transnazionale.

Le attività di scambio informativo riguardano le principali agenzie investigative dei Paesi dell’Unione Europea e le polizie di Paesi appartenenti ad altre aree continentali (Paesi non UE, America, Asia, Africa e Oceania).

Il 4 dicembre 2014, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato all’unanimità l’iniziativa italiana della DIA di istituzione della Rete Operativa @ON per:

  1. intensificare lo smantellamento delle strutture della criminalità organizzata, concentrandosi sui gruppi che rappresentano un rischio maggiore per la sicurezza dell'Europa e sugli individui ai vertici delle organizzazioni criminali
  2. agevolare l'intervento sul campo di investigatori specializzati in tutti gli Stati membri in caso di indagini sui gruppi della criminalità organizzata transfrontaliera.”

Lo scopo di @ON è quello di rafforzare la cooperazione transnazionale delle forze di polizia contro i principali gruppi della criminalità organizzata e di tipo mafioso che hanno un impatto sugli Stati Membri dell’UE, in quanto tali a prescindere dalle attività criminali commesse.

I gruppi criminali attenzionati sono principalmente italiani, di etnia albanese, euroasiatici, bande di motociclisti, ma anche quelli emergenti (mafie nigeriane, cinesi, turche, ecc.) che pongono un serio rischio per la sicurezza e l’economia dell’UE.

L' Ufficio Ispettivo e Logistico valuta il generale andamento e l'efficienza degli uffici, sulla base dell'analisi dei dati acquisiti attraverso l'attività di auditing o con ogni altra modalità; verifica la corretta e uniforme attuazione dei regolamenti, delle disposizioni e delle direttive vigenti in materia, nonché le procedure amministrative e operative da parte delle articolazioni centrali e periferiche della DIA; predispone la pianificazione annuale e pluriennale dei fabbisogni della DIA con riferimento ai settori delle tecnologie dell'informazione, delle telecomunicazioni, degli impianti tecnici, della motorizzazione, dell'armamento, equipaggiamento dei materiali e degli indumenti speciali di reparto, del casermaggio, delle infrastrutture; verifica l'impiego e l’amministrazione degli automezzi e dei materiali ordinari; valuta l'idoneità degli immobili individuati e destinati alla DIA e relativa gestione e manutenzione; conduce attività di ricerca, studio e sperimentazione delle soluzioni informatiche e delle tecnologie a scopo investigativo più avanzate; installa e manutiene i sistemi informatici; garantisce e controlla il corretto funzionamento dei collegamenti telematici e delle interconnessioni in rete di tutte le stazioni di lavoro al sistema informatico, nonché dello stesso con le banche dati collegate; definisce i processi di gestione della sicurezza fisica e logica delle reti e delle relative politiche di sicurezza.

L’Ufficio di Gabinetto svolge funzioni di raccordo con gli Uffici, i Reparti e i Centri operativi della DIA, nonché con i competenti Uffici e Direzioni del Dipartimento della pubblica sicurezza, con i Comandi generali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza e con il DAP; cura gli affari generali, lo svolgimento dei compiti di segreteria e supporto al Direttore; provvede alla gestione della corrispondenza, degli archivi e della segreteria di sicurezza; cura i rapporti con gli organi di stampa e di informazione, nonché le relazioni esterne; svolge attività di studio e consulenza tecnico-giuridica; cura le relazioni con le organizzazioni sindacali; definisce le misure per il rispetto delle norme relative alla protezione dei dati personali, assicurando il necessario raccordo con l’Ufficio VI - Sicurezza dati della Polizia di Stato - della Segreteria del Dipartimento della pubblica sicurezza; provvede agli adempimenti in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione e in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Corsi di formazione

Ricerca ed elaborazione di indirizzi per la formazione, il perfezionamento giuridico e tecnico- professionale attraverso la pianificazione di corsi e seminari, attinenti le discipline giuridiche e tecnico - professionali, nonché le attività di indagine (utilizzo delle Banche Dati, SDI ecc.). In tale contesto, a seguito di specifici accordi stipulati con le Forze di polizia di diversi Paesi esteri, al fine di rafforzare la cooperazione bilaterale di polizia su tematiche di interesse strategico, quali la lotta alla criminalità organizzata ed il narcotraffico, sono stati organizzati diversi e specifici “Stage Formativi” in favore di Forze dell’ordine appartenenti a diversi Paesi europei, quali l’Albania e la Grecia. A partire dal 2021 infatti, il Settore Addestramento della DIA ha pianificato in favore delle delegazioni di polizia di quei Paesi, nr.4 corsi di specifica formazione in materia di “Tecniche di Contrasto alla criminalità organizzata”. I corsi sono stati organizzati tutti in “presenza”, presso le aule didattiche di questa Direzione e le lezioni sono state sostenute da Dirigenti e Funzionari/ Ufficiali della DIA in qualità di docenti esperti nelle specifiche materie. Tale progettualità, sviluppata in favore delle delegazioni estere ha consentito di erogare oltre 100 ore di specifica formazione, in materia di lotta e contrasto alle organizzazioni criminali nazionali e transnazionali.

Aggiornamento professionale

Nell’assolvimento degli obblighi formativi previsti dall’ Accordo Nazionale Quadro e dai CC.N.L. in accordo con le Amministrazioni di appartenenza, viene promossa la formazione e l’aggiornamento di tutto il personale della DIA, nonché il mantenimento delle abilitazioni d’interesse istituzionale.

Stage Formativi a favore del personale ruolo funzionari/ufficiali della DIA

Anche sotto questo profilo, vengono organizzati “Stage Formativi” a favore del personale del ruolo Funzionari/Ufficiali in servizio presso le Articolazioni Centrali e Territoriali della Direzione. Vengono infatti predisposti periodici e specifici stage in favore dei Funzionari/Ufficiali neo assegnati alla DIA, tenuti da Dirigenti Funzionari/Ufficiali dei tre Reparti e delle Articolazioni alla sede.

Addestramento al tiro e alla Tecniche Operative e gestione dell’Armeria della DIA

Altro delicato ed importante aspetto dell’attività di addestramento e aggiornamento professionale per gli appartenenti alla Direzione Investigativa Antimafia è rappresentato dalle attività connesse all’Addestramento al Tiro e alle Tecniche Operative. Tale attività formativa risulta condizione indispensabile per consolidare un’adeguata competenza professionale, in modo da consentire ad ogni operatore di agire in condizioni complesse e reagire tempestivamente in condizioni di sicurezza nei vari e molteplici scenari operativi. Tutto il personale dipendente è perciò chiamato a misurarsi con le varie tecniche di tiro e con i maneggi delle armi in dotazione, sempre in condizioni di sicurezza. In tale contesto, particolare attenzione viene posta nella:

  • gestione degli aspetti organizzativi, logistici e propedeutici alla definizione dei calendari mensili delle sessioni di tiro e delle tecniche operative in favore del personale della Direzione e del C.O. di Roma;
  • cura le procedure connesse al controllo e alla gestione degli apparati inerenti l’armamento, l’equipaggiamento dei materiali e degli indumenti speciali di Reparto.