Stampa 12022-03-29T06:23:44+00:00
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Organizzazione:
MAFIA
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Soggetti Colpiti:
1
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Misura adottata:
CONFISCA
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Località:
Potenza
La Direzione Investigativa Antimafia, in data 18.3.2022 ha avviato l’esecuzione di un decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Potenza – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Di Muro Vincenzo di Melfi, da tempo residente in Emilia Romagna, su cui gravano condanne definitive anche per associazione per delinquere di tipo mafioso, nei confronti del quale il Tribunale di Potenza – Sez. Misure di Prevenzione, già nel 2019, aveva già decretato l’applicazione della misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di anni tre nel comune di residenza, ritenendo la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, anche attuale, del proposto, la cui propensione a delinquere era apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.
In accoglimento dell’appello interposto da questo Ufficio di Procura avverso il menzionato decreto, nella parte in cui il Tribunale aveva rigettato la richiesta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata da questa DDA, la Corte di Appello di Potenza Sezione Misure di Prevenzione con provvedimento dell’11.2.2022 ha disposto il sequestro, per un valore di circa un milione di euro, di taluni beni immobili e di saldi attivi, nella disponibilità del proposto e dei suoi familiari.
La Corte di Appello di Potenza quindi – la cui decisione, deve precisarsi, non è ancora definitiva in quanto suscettibile di essere impugnata con ricorso per Cassazione – ha ritenuto la sussistenza di una rilevante sproporzione tra i beni individuati nella disponibilità del Di Muro e dei suoi familiari ed i redditi da questi dichiarati, così come posta in evidenza dalla ricostruzione finanziaria e contabile operata dagli investigatori della Dia, che, dunque, ha trovato precisa e puntuale conferma nel provvedimento ablatorio oggetto di esecuzione, nei termini evidenziati.
Tale rilevante risultato, si inserisce nel contesto delle attività istituzionali svolte da questa DDA e dalla Direzione Investigativa Antimafia, finalizzate al contrasto patrimoniale alle attività criminose (contrasto che si rivela decisivo nel ridurre gli spazi operativi delle attività illecite, al pari delle attività ) e, quindi, ad aggredire rilevanti ed ingiustificate consistenze economiche, ritenute riconducibili, direttamente o indirettamente, ad attività illecite poste in essere da soggetti ritenuti socialmente pericolosi.
Potenza 29/03/2022
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