Mostra in tributo a Falcone e Borsellino per la giornata internazionale contro il crimine organizzato transfrontaliero

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Il 15 novembre u.s., è stata celebrata presso il Palazzo di Vetro di New York la prima Giornata Internazionale contro il crimine organizzato transfrontaliero, attraverso un evento di alto livello co-organizzato dall’Italia e dall’Ufficio ONU per le Droghe e il Crimine (UNODC) alla presenza di oltre 50 fra Stati membri e agenzie specializzate, e la mostra “Cooperazione nella lotta al crimine organizzato transfrontaliero – l’esperienza italiana”. L’esposizione, inaugurata dall’Ambasciatore Maurizio Massari e dalla Direttrice di UNODC a New York Delphine Schantz, è stata promossa dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno e Ministero della Giustizia. Si tratta della prima rassegna dedicata a ripercorrere le principali tappe storiche in cui si è sviluppata la lotta alla criminalità organizzata transnazionale, sia in Italia che all’estero. La narrazione si dipana dalla metà degli anni ’80 con il maxi-processo a Cosa Nostra, passando per le stragi di Capaci e di Via d’Amelio, fino all’approvazione nel 2000 della Convenzione di Palermo e alle collaborazioni internazionali susseguitesi, per poi approdare al giorno d’oggi, con le sfide poste dalle nuove tecnologie digitali e dal crimine online e le strategie messe in atto dalla Direzione Investigativa Antimafia. La Giornata Internazionale contro il crimine organizzato transfrontaliero è sancita da una Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU adottata lo scorso marzo su impulso dell’Italia e di un gruppo di Stati membri. La giornata cade il 15 novembre, data scelta per ricordare il 15 novembre 2000, in cui l’Assemblea Generale ONU adottò la Convenzione ONU contro il Crimine Organizzato Transfrontaliero (c.d. Convenzione di Palermo). La Convenzione, che oggi vede 192 Stati parte, fu aperta alla firma a Palermo, nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sul crimine organizzato svoltasi dal 12 al 15 dicembre 2000. La più grande eredità della Convenzione di Palermo risiede nell’aver stabilito una rete di cooperazione tra gli stati firmatari, che facilita la condivisione di dati sensibili, competenze e migliori prassi nella lotta contro il crimine organizzato.