uffcio Stampa2024-09-26T06:37:23+00:00
La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla DDA di Bologna, ha eseguito un provvedimento di sequestro di un ingente patrimonio per un valore di circa 2,6 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di due imprenditori, padre e figlio, indiziati di appartenere all’associazione ‘ndranghetistica emiliana.
Tra le diverse vicende penali che li hanno visti coinvolti, spicca quella venuta alla luce nell’ambito del maxi processo “AEMILIA”, ritenuta dai Giudici della Corte di Appello di Bologna come una delle “più significative e caratterizzanti il sodalizio emiliano circa le sue dinamiche interne e la sua capacità di porre in essere operazioni illecite e di accaparramento di somme di provenienza delittuosa, anche grazie all’appoggio compiacente di operatori del settore finanziario“. L’illecito, ricostruito giudizialmente nell’ambito della nota operazione Grimilde, era consistito nella creazione di una falsa sentenza apparentemente emessa dalla Corte di Appello di Napoli Sezione I Civile, che aveva indotto, ingannandoli sulla sua autenticità, i referenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a pagare una somma di 2,25 milioni di euro a favore di una società riconducibile ai due imprenditori oggi destinatari del sequestro. L’accordo fraudolento sottostante a tale episodio aveva previsto che i proventi sarebbero stati spartiti tra i due proposti e diversi esponenti sia del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, sia della cosca GRANDE ARACRI di Cutro. Nel processo denominato “GRIMILDE”, svoltosi innanzi al Tribunale di Reggio Emilia nel 2022 i due imprenditori sono stati condannati, ancora non in via definitiva, rispettivamente, alle pene di 4 anni e 6 mesi e 8 anni e 3 mesi di reclusione, pene recentemente confermate in appello, per aver partecipato alla citata truffa, con l’aggravante di aver agito per agevolare l’attività della struttura ‘ndranghetistica autonoma operante in Emilia e storicamente legata alla cosca GRANDE ARACRI di Cutro. Il decreto di sequestro ha interessato 55 immobili situati in provincia di Reggio Emilia e Crotone, 2 società del settore edile, rapporti finanziari, partecipazioni societarie nonché un automezzo.
Bologna, 26 settembre 2024
Comunicati stampa
OPERAZIONE “MARE NOSTRO”: ESEGUITI FERMI DISPOSTI DALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI POTENZA NEI CONFRONTI DI COMPONENTI DI UNA CONFEDERAZIONE MAFIOSA OPERANTE SUL LITORALE JONICO LUCANO
https://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/wp-content/uploads/2024/10/Video-op.-Potenza_-02102024.mp4 Lancio Stampa Lancio Stampa Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Matera e Taranto, personale della Direzione Investigativa Antimafia –... leggi di più
DIA: ARRESTATI ALTRI 9 INDAGATI DELL’OPERAZIONE SED A SEGUITO DELL’INTERROGATORIO PREVENTIVO
Comunicato Comunicato Nella mattinata odierna, la DIA ha eseguito un’ordinanza con la quale il GIP del Tribunale di Bari, a seguito dell’interrogatorio... leggi di più
Uno dei criminali più noti della Lettonia arrestato con il sostegno di Europol
Uno dei criminali più noti della Lettonia arrestato con il sostegno di EuropolIl 10 settembre la Polizia di Stato lettone... leggi di più
BARI: LA DIA SEQUESTRA BENI PER 3.000.000 DI EURO
Comunicato Comunicato La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Bari – Sezione III... leggi di più