Le stragi

Palermo – Autostrada di Capaci – 23 maggio ‘92
Nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine (PA), una carica di cinque quintali di tritolo provocò l’uccisione del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Palermo – Via d’Amelio – 19 luglio ‘92
Il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della Polizia di Stato della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina sono rimasti vittime di un vile attentato mafioso, avvenuto sotto il palazzo ove risiedevano madre e sorella del magistrato.
Roma – via Fauro – 14 maggio ‘ 93
Maurizio Costanzo, impegnato come giornalista nel contrastare il messaggio mafioso, per l’acclarata amicizia con Giovanni Falcone, più volte suo ospite in TV per interviste e dibattiti, subì un attentato dinamitardo rimanendo miracolosamente illeso, insieme alla sua compagna Maria De Filippi.
Firenze – via dei Georgofili – 27 maggio ‘93
La strage si inserisce nel progetto mafioso di destabilizzazione del funzionamento delle Istituzioni democratiche e della vita civile del paese. L’esplosione della bomba provocò la morte di Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, delle loro figlie, Nadia e Caterina, e dello studente di architettura Dario Capolicchio, ferendo inoltre 41 persone. Danni gravi subirono gli Uffizi, Palazzo Vecchio, la Chiesa di Santo Stefano al Ponte e tutti gli edifici intorno al luogo.
Milano – via Palestro – 27 luglio ‘93
Attentato mafioso compiuto da Cosa nostra nel capoluogo lombardo con un’autobomba, fatta esplodere presso la locale Galleria d’arte moderna ed il Padiglione d’arte contemporanea, provocando l’uccisione di cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, immigrato marocchino che dormiva su una panchina.
Roma -San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro – 28 luglio ‘93
Attentato – inquadrato nella scia degli altri tentativi criminosi del ’92 e del ’93 – compiuto da Cosa nostra nella Capitale – facendo esplodere un’autobomba in piazza San Giovanni in Laterano, nei pressi della Basilica e della vicina Chiesa dell’Ordine di Santa Croce provocando 22 feriti.