Preventive

Le investigazioni preventive per il contrasto ai patrimoni illecitamente acquisiti

Finalità dell’azione criminale mafiosa è la maggiore acquisizione possibile con modalità predatorie di liquidità monetarie, e la loro successiva conversione in patrimoni immobiliari ma anche societari, disponibilità bancarie, beni di lusso e, come emerso in qualche caso dalle indagini, opere d’arte.  Per combattere quindi la mafia e contrastarne il potere bisogna seguire la traccia dei soldi, documentando i pagamenti, gli scambi di denaro, gli investimenti. Cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita e consorterie ad esse assimilabili, accumulano illecitamente denaro da immettere successivamente nell’economia legale, devastando l’imprenditoria sana, la società, la politica, la pubblica amministrazione e in definitiva tutte le istituzioni. Sosteneva infatti Giovanni Falcone, nel suo libro “Cose di Cosa Nostra”: “La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita e ricattata che appartiene a tutti gli strati della società”.
In questo contesto la necessità di aggredire, mediante sequestro e confisca, i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali vede la Direzione Investigativa Antimafia protagonista, sia con proprie iniziative propositive che a seguito di delega dell’Autorità Giudiziaria competente.  Il Decreto Legislativo n. 159/2011 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione” definisce, tra l’altro, il sistema delle misure preventive patrimoniali (sequestro e confisca dei beni), la cui applicazione prevede fondati indizi di contiguità ad una associazione mafiosa da parte del soggetto sottoposto ad indagini patrimoniali.  A questo scopo le attività di analisi della DIA sono rivolte:

-ad ampliare ed aggiornare tutte le conoscenze relative ai sodalizi mafiosi, registrandone le dinamiche operative;

-a seguire i flussi di reimpiego dei proventi illeciti in immobili, società, beni di lusso e nell’acquisizione di esercizi commerciali e attività di impresa;

– a valutare gli effetti dell’attività di contrasto sugli assetti e sulle attività delle compagini criminali.
Di conseguenza i principali obiettivi che la DIA si propone nella lotta alla mafia, di concerto con le Direzioni Distrettuali Antimafia e promuovendo anche attività di cooperazione internazionale con organismi omologhi, sono:

-l’individuazione ed il sequestro/confisca degli assetti patrimoniali, finanziari ed imprenditoriali illecitamente acquisiti;

-la prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel sistema degli appalti pubblici, nonché l’intercettazione dei flussi di riciclaggio.

A titolo di esempio e con riferimento alle più consistenti e recenti confische, si ricorda che nel febbraio 2019 è stato confiscato il patrimonio di 80 milioni di Euro di un soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di Montelepre (PA); nel marzo 2019 in provincia di Trapani è stato confiscato il patrimonio di circa 45 milioni di Euro di un imprenditore vicino ad esponenti delle famiglie VIRGA e MELODIA; nel successivo mese di luglio  un pregiudicato calabrese organico alla cosca GRANDE ARACRI ha visto confiscato il proprio patrimonio di 6,3 milioni di Euro; nel novembre 2019 ad un imprenditore palermitano del ramo alimentare vicino a cosa nostra corleonese sono stati confiscati beni per 20 milioni di Euro e nello stesso mese è stato confiscato il patrimonio di oltre 32 milioni di Euro di un altro imprenditore intraneo al sodalizio mafioso messinese dei BARCELLONESI; oltre 6 milioni di Euro sono stati confiscati nel febbraio 2020 ad un soggetto organico al clan  casertano dei CASALESI e nel successivo mese di marzo, sempre nel casertano, altri 6 milioni di Euro sono stati confiscati ad un soggetto vicino al clan  BELFORTE; nell’aprile del 2020 un patrimonio di circa 18 milioni di Euro è stato confiscato ad un imprenditore palermitano organico alla famiglia  NOCE.