COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI POLIZIA
In seno alla cooperazione internazionale di polizia, a livello bilaterale e multilaterale, la DIA fornisce il proprio contributo sia redigendo specifici elaborati di analisi, volti a riscostruire le linee evolutive della criminalità organizzata transnazionale, sia supportando le singole attivazioni operative, sia diffondendo attraverso le attività formative le metodologie più efficaci di lotta al fenomeno mafioso.
In particolare, la DIA utilizza i seguenti principali strumenti di contrasto a livello transnazionale:
• rapporti di collaborazione – per il tramite del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – con gli Ufficiali di collegamento esteri presenti a Roma e con gli Esperti per la sicurezza italiani distaccati oltre confine;
• incontri a carattere relazionale, con omologhi stranieri, per rafforzare la cooperazione tra gli Stati contro la criminalità organizzata, promuovendo la cultura antimafia e i relativi strumenti di contrasto previsti dall’ordinamento nazionale;
• la Rete Operativa Antimafia @ON, approvata in data 04 dicembre 2014 dal Consiglio JHA UE (GAI UE) e che scaturisce da una proposta presentata dalla DIA con lo scopo di rafforzare la cooperazione internazionale delle Law Enforcement Agencies (LEA) contro i principali gruppi della criminalità organizzata (top level OCGs) e di tipo mafioso, che hanno un impatto sugli Stati Membri dell’UE, in quanto tali e non soltanto sulle singole o specifiche attività criminali. I gruppi e le reti della criminalità organizzata sono principalmente italiani, euroasiatici, albanesi, le bande criminali di motociclisti fuorilegge, come anche i gruppi della criminalità organizzata emergenti (ad esempio: cinesi, nigeriani, turchi ecc.);
• costituzione di Task Force con FF.PP. italiane ed estere allo scopo di intensificare lo scambio informativo attraverso la condivisione di best practice investigative per sviluppare strategie comuni di contrasto alla criminalità transnazionale strutturata;
• scambi informativi e operativi tra le Forze di Polizia Estere tramite canali INTERPOL, EUROPOL e collaborazione con i relativi “Progetti di Analisi” (sistemi di elaborazioni di informazioni su alcune aree tematiche di criminalità organizzata di tipo transnazionale) tra cui: progetto “ITOC”, dedicato alle organizzazioni criminali italiane radicate all’estero; progetto “EEOC”, che si occupa della criminalità proveniente dall’Europa dell’est, principalmente l’area dell’ex Unione Sovietica; infine, i progettI “ARO” – per l’individuazione ed il sequestro dei beni illeciti e “SUSTRANS” sull’analisi delle operazioni finanziarie sospette per il contrasto al riciclaggio internazionale;
• partecipazione al progetto I-CAN, quale principale strumento lanciato nel 2020 dal Dipartimento della Pubblica sicurezza italiano unitamente al Segretariato Generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale denominata INTERPOL, per incrementare la consapevolezza e disarticolare le ramificazioni del fenomeno mafioso della ‘ndrangheta a livello mondiale;
• training addestrativi destinati agli omologhi esteri interessati ad acquisire le metodologie di contrasto alle organizzazioni mafiose previste dall’ordinamento italiano. La DIA partecipa inoltre alle iniziative formative organizzate in ambito internazionale fornendo la propria expertise con particolare riguardo all’attività preventiva (controllo e monitoraggio degli appalti pubblici, misure di prevenzione e antiriciclaggio).