OPERAZIONE “GREEN”
L’investigazione, finalizzata a reprimere le infiltrazioni della criminalità organizzata campana nel sistema di smaltimento dei rifiuti tossici, ha permesso al Centro Operativo DIA di Napoli, il 4 gennaio 2006, di dare esecuzione ad una misura cautelare di natura detentiva a carico di CHIANESE Cipriano, imprenditore operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani e tossici, ritenuto responsabile di associazione di tipo mafioso, estorsione, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e materiale ed altro.
Successivamente la DIA, in collaborazione con le Forze di polizia territoriali, ha dato esecuzione ad ulteriori 15 provvedimenti nei confronti di altrettanti soggetti chiamati a rispondere di analoghi illeciti penali, nonché, per due di essi, anche per i reati di corruzione e di falsità ideologica, per una vicenda relativa ad irregolarità riguardanti la costituzione della commissione di collaudo nell’impianto di produzione del combustibile derivato dai rifiuti (CDR) della Regione Campania.
In tale contesto operativo, inoltre, sono stati complessivamente sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per un valore di oltre 82 milioni di Euro, tra cui un impianto utilizzato per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, ubicato a Gricignano (CE), del valore di oltre 1 milione di euro.
In particolare, il 9 dicembre 2012 CHIANESE Cipriano è stato di nuovo arrestato, unitamente a BIDOGNETTI Francesco, CERCI Gaetano, imprenditore dei rifiuti legato alla famiglia Bidognetti, ed altri, per disastro doloso ed avvelenamento di falde acquifere, aggravati dal metodo mafioso per aver agevolato il clan dei casalesi – fazione BIDOGNETTI.
Un anno dopo, il 9 dicembre 2013, il CHIANESE è stato arrestato per il delitto di estorsione aggravata dai metodi mafiosi, in concorso con VERDE Carlo, esponente del clan dei casalesi, per aver costretto i titolari di una società che si occupava anche di trasporto di rifiuti già di proprietà del fratello a cedere le quote della società ed il relativo complesso aziendale.
Nel corso degli anni sono stati, inoltre, eseguiti una serie di sequestri preventivi e misure di prevenzione patrimoniali a carico del CHIANESE a firma del Direttore della DIA.
In particolare, il 12.03.2008 è stato eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, relativo alla totalità delle quote, capitali e beni strumentali della R.E.S.I.T.
Il 18.04. 2013 lo stesso Tribunale ha emesso un decreto di confisca beni, in aggiunta agli altri già colpiti, applicando nei confronti del CHIANESE la misura della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni tre e mesi sei.
Nel gennaio 2019 CHIANESE Cipriano è stato condannato a 18 anni di reclusione con sentenza della Corte d’Appello per disastro ambientale in relazione alla discarica R.E.S.I.T. di Giugliano. Condannato anche CERCI Gaetano, imprenditore dei rifiuti ritenuto legato in affari al clan dei Casalesi, in particolare della famiglia Bidognetti, a 15 anni di reclusione. In attesa della sentenza definitiva della Corte di Cassazione.