Terenzio

TERENZIO

Nell’ambito di dell’attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, denominata “GRANDE MURAGLIA”, scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia GIULIANO Salvatore, finalizzata a:
• individuare le infiltrazioni del “clan GIULIANO” nella zona di Cassino;
• far luce sulle attività del clan nella gestione e commercializzate nel capoluogo campano ed in tutto il Lazio di merci contraffatte prodotte in Cina;
il Centro Operativo D.I.A. di Roma acquisiva una serie di elementi che evidenziavano sia lo spessore criminale che la perdurante pericolosità sociale di TERENZIO Vincenzo Gabriele e del figlio TERENZIO Luigi, legati da storici e conclamati rapporti criminali con i clan camorristici dei GIULIANO e degli ANASTASIO, con i DE ANGELIS – legati ai CASALESI, nonché con i NICOLETTI della c.d. BANDA della MAGLIANA.

L’attività, del Centro Operativo DIA di Roma permetteva:
all’A.G. di Roma-DDA di formulare una richiesta di OCC nei confronti dei Terenzio perché ritenuti responsabili di gravi delitti aggravati dall’ipotesi mafiosa (artt. 110, 8 cpv., 416, 474, 517 e 648 c.p. e art. 7 L. 203/91), accolta dal GIP nel luglio 2008;
al Centro Operativo di acquisire elementi utili ad avanzare una richiesta di misura di prevenzione a carico degli stessi.
Gli esiti delle attività investigative documentavano come la ricchezza ed il patrimonio in capo ai TERENZIO derivasse in maniera quasi esclusiva dalle attività delittuose poste in essere a partire dagli anni ‘80 (truffe, bancarotta fraudolenta, frode fiscale, detenzione e commercio di capi d’abbigliamento contraffatti, omessa dichiarazione di esportazione di capitali, emissione ed utilizzo di fatture false per operazioni inesistenti, associazione per delinquere finalizzata a truffe, falso, ricettazione, evasione fiscale e riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite).
Le valutazioni del C.O. venivano condivise dalla DDA di Roma e dalla Procura della Repubblica di Frosinone, che depositavano, in data 28.04.2009 presso il competente Tribunale una proposta per l’applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale a carico di TERENZIO Vincenzo Gabriele e TERENZIO Luigi.
Il procedimento di prevenzione avviato presso il Tribunale di Frosinone aveva i seguenti sviluppi:
• in data 15 luglio 2009 il Tribunale di Frosinone – Sez. Misure di Prevenzione – applicava, a carico dei proposti TERENZIO Vincenzo Gabriele e TERENZIO Luigi, la misura di prevenzione (decreto nr. 9/2009 R. M.P.) della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni due con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, nonché il sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo stimato in 150 milioni di euro:
nr. 41 unità immobiliari ubicati in Cassino (FR);
nr. 1 albergo ubicato in Amaseno (FR);
nr. 22 terreni ubicati in Cassino e Amaseno;
nr. 10 società (operanti nel settore immobiliare, commercio autoveicoli, commercio abbigliamento, gestione strutture alberghiere) con sede in Cassino e Roma;
nr. 2 imbarcazioni;
nr. 35 autovetture;
nr. 48 tra depositi bancari e rapporti intrattenuti con istituti di credito e intermediari finanziari operanti nella provincia di Roma e Frosinone.

Il sequestro veniva eseguito da personale dal C.O. di Roma nella mattinata del 3 settembre 2009.

• in data 15.07.2011, il Tribunale di Frosinone – Sez. Misure di Prevenzione – con Decreto nr. 9/09 RMP, disponeva la confisca dei beni mobili ed immobili intestati ai nominati in oggetto o comunque ad essi riconducibili attraverso familiari o prestanome, già sottoposti a sequestro dal Centro Operativo di Roma in data 03.09.2009 ed in date successive.
Avverso il provvedimento di confisca i due proposti ed i terzi interessati (prestanome degli stessi):
REA Coralla, nata a Roma il 25.06.1973, residente in Lugano (Confederazione Elvetica);
TERENZIO Anna Rita, nata a Cassino (FR) il 26.12.1977 ivi residente;
TERENZIO Enzo, nato a Cassino (FR) il 26.07.1989, ivi residente e domiciliato a Cervaro (FR);
COVELLI Marzia, nata ad Avellino (AV) il 10.10.1991 residente in Cassino (FR) e domiciliata in Cervaro (FR);
FERRANTE Fabrizio, nato a Cassino (FR) il 05.07.1973 ivi residente;
SPADA Pierfrancesco, nato ad Erice (TP) il 09.03.1977 e residente in San Vito Lo Capo (TP);
proponevano opposizione alla Corte di Appello di Roma.

• in data 20.04.2012, il Tribunale di Frosinone, sulla scorta di ulteriori risultanze investigative del C.O. di Roma emerse in collaborazione con organi investigativi elvetici, emetteva nei confronti di TERENZIO Luigi un ulteriore decreto di sequestro pertinente un prestigioso immobile ubicato nel centro di Lugano e cinque rapporti bancari intrattenuti in istituti di credito elvetici.

• in data 4 luglio 2013 la Corte di Appello – IV Sezione Penale – Misure di Prevenzione – rigettava l’appello proposto depositando la decisione il 23 settembre 2013. Detto decreto, perveniva il successivo giorno a questo Centro Operativo per l’esecuzione a cui si è iniziato a provvedere nella giornata di lunedì 30 settembre 2013.

• in data 19/04/2016 la Corte Suprema di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dai proposti e dai terzi avverso il decreto della Corte di Appello. La confisca dei beni è pertanto divenuta definitiva.