OPERAZIONE “CRNA GORA”
L’Operazione “Crna Gora” è stata condotta dal Centro Operativo di Bari, dal 1996 al 2009, ed è consistita in una vasta operazione di polizia giudiziaria, poi suddivisa in cinque diversi filoni, che ha riguardato prevalentemente i traffici di armi ed il contrabbando di tabacchi tra la Repubblica del Montenegro e l’Italia.
I citati illeciti erano stati realizzati da organizzazioni mafiose di origine pugliese e napoletana operanti attraverso un nutrito gruppo di pericolosi latitanti dimoranti in Montenegro. Inoltre, sono stati scoperti i canali utilizzati per riciclare il denaro provento di tale attività criminale, evidenziando l’esistenza di organizzazioni che si occupavano del trasferimento, fra l’Italia e la Svizzera, di ingenti somme di denaro, nonché le connivenze esistenti tra la criminalità organizzata ed esponenti delle istituzioni montenegrine.
In questo contesto 124 persone, appartenenti avario titolo ad un’associazione criminale di stampo camorristico-mafioso, sono state arrestate (103 colpiti da ordinanze di custodia cautelare e 16 in flagranza di reato). Fra queste rilevano: le figure di BAOSIC Vaso, Capo della Polizia di Bar (Montenegro); VERDA Franco, Presidente del Tribunale del Canton Ticino; CUOMO Gerardo, boss storico del commercio illegale del tabacco; CORBELLI Giancarlo, leader nel settore della cantieristica navale contrabbandiera; MORETTI Francesco, avvocato elvetico, “regista” dell’organizzazione criminale dedita al riciclaggio tra l’Italia e il Cantone Ticino.
Sono stati, inoltre, catturati n. 5 latitanti di spicco tra i quali STANO Benedetto, elemento di indiscusso rilievo nell’ambito della consorteria criminale denominata Sacra Corona Unita, colpito da mandato di cattura internazionale per strage, associazione mafiosa ed altro.
Il valore dei beni sottratti alle cosche nel corso delle indagini, costituiti prevalentemente da denaro contante o depositato su conti correnti accesi presso banche, ammonta ad oltre 16 milioni di Euro.
In particolare, la complessa ed articolata operazione ha permesso:
• l’identificazione dei brokers internazionali – di nazionalità italiana, svizzera e spagnola ma operanti direttamente dalla Confederazione Elvetica – responsabili degli acquisti di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri sui mercati internazionali e della loro successiva importazione nel Montenegro;
• l’identificazione dei referenti italiani in quella Repubblica, tra cui numerosi latitanti, per l’acquisto dei tabacchi lavorati esteri per conto di organizzazioni criminali italiane;
• l’accertamento di concreti interessi da parte di esponenti di primissimo piano della criminalità organizzata e la loro tendenza ad approvvigionarsi di sigarette tramite nuovi canali, diversi rispetto alle consuete rotte via mare;
• l’accertamento di pesanti responsabilità da parte di alti esponenti del Governo del Montenegro e di rappresentanti di quelle Forze di polizia in ordine alle coperture assicurate alle pratiche del contrabbando dei citati tabacchi lavorati esteri;
• la localizzazione nella Repubblica del Montenegro dei depositi per lo stoccaggio di tabacchi lavorati esteri, facenti capo ad una società a capitale statale;
• l’individuazione dei canali utilizzati per riciclare il denaro proveniente da tali traffici e identificazione di personaggi dediti a tale attività, tra i quali anche elementi di elevatissimo spessore criminale, uno dei quali già processato nell’ambito della nota operazione “Pizza Connection”;
• l’arresto di diversi corrieri di denaro, trovati in possesso di ingenti somme provento dell’attività di contrabbando, destinate in Svizzera per essere riciclate.