Il 2 Luglio 2020, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano ed il Segretariato Generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale denominata “INTERPOL” hanno stipulato l’accordo relativo al progetto I-CAN, avente lo scopo di accrescere la cooperazione internazionale di polizia nel contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso e concorrere, nello specifico, a disarticolare le ramificazioni globali della minaccia criminale costituita dalla ‘ndrangheta.
Una minaccia globale e globalizzata che richiede pertanto una risposta globale.
Per tale motivo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano si è fatto promotore e finanziatore di tale ambizioso progetto che avrà la durata di 36 mesi e vede la partecipazione di altri 11 Paesi in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta in Europa, nelle Americhe e nel Pacifico: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti d’America, Uruguay.
Attraverso tale iniziativa si intende sviluppare un quadro di cooperazione multilaterale coinvolgendo gli Uffici Centrali Nazionali, le unità investigative speciali, i procuratori e gli Ufficiali di collegamento di polizia.
L’Italia ha costituito un hub, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, la cui componente di livello strategico coinvolge i vertici delle Forze di Polizia, della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, con il prezioso supporto della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo e quella più squisitamente operativa – a composizione interforze ed in grado di comunicare su tutti i canali di cooperazione internazionale di polizia (Interpol, Europol e S.I.Re.N.E.) e di avere accesso a tutte le banche dati di polizia nazionali ed internazionali – che interloquisce direttamente con gli Uffici Centrali dedicati alla lotta contro la criminalità organizzata nonché, attraverso i sistemi di comunicazione forniti dall’Interpol, con le rispettive Unità nazionali I-CAN dei Paesi partner.
Obiettivi strategici:
– realizzare un network (I-CAN) efficace quale strumento per un dialogo sostanziale e concretamente operativo;
– accrescere la conoscenza del pernicioso fenomeno della ‘ndrangheta nelle sue specificità meno note;
– rafforzare lo scambio informativo multilaterale anche attraverso l’utilizzo dei più evoluti strumenti di analisi;
– organizzare e coordinare operazioni internazionali volte ad individuare, sequestrare e confiscare gli asset finanziari ed economici riconducibili alla ‘ndrangheta; localizzare ed arrestare ovunque nel mondo i suoi pericolosi latitanti; identificare nuove tendenze di infiltrazione nell’economia legale.
La DIA, attraverso un efficace e rapido scambio informativo e di competenze, supporta il progetto I-CAN in termini analitici e operativi sostenendo tutte le attività volte alla localizzazione dei latitanti e all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti dai sodalizi criminali in questione.